Gli strumenti per la lavorazione dei metalli: forza e dimensioni

Nella lavorazione metalli, molto più che in quasi qualsiasi altro campo dell’industria e dell’attività umana, sono normalissime e abituali condizioni che in qualunque altro settore sarebbero considerate non semplicemente estreme, ma del tutto proibitive: lavorare i metalli richiede infatti sia il raggiungimento di pressioni altissime, e ancor più di temperature spaventose. Ne deriva, com’è ovvio, che gli strumenti atti a lavorare i metalli devono essere costruiti tenendo conto del fatto che verranno utilizzati in tali ambienti estremi, e che dovranno andare a modificare materiali duri e resistenti come i metalli, qualsiasi sia poi la loro funzione specifica.

Pensiamo ad esempio alle comunissime tenaglie, che i fabbri utilizzano, letteralmente, da secoli per trattenere il pezzo di metallo che stanno lavorando: dovranno avere delle braccia lunghe, per evitare rischi di contatto con il metallo arroventato, e una parte terminale curva che possa trattenere il pezzo. Le pinze, dall’altro caso, dovranno poter essere utilizzate con il metallo quando è al massimo del suo calore, ad esempio in uno stampo, i punzoni dovranno essere tanto duri da poter incidere nel metallo un invito per un successivo lavoro di trapanazione, e le cesoie per il taglio della lamiera dovranno avere delle lame imperniate in maniera sufficientemente robusta da poter tranciare continuamente il metallo senza intoppi.

E se pensiamo ad un ambito meno artigianale, e ci spostiamo nel settore più propriamente industriale, la vista si apre su macchine ancora più specializzate e necessariamente robuste: pensiamo ad esempio alle presse per acciaio, che debbono poter esercitare contestualmente sia una pressione tale da deformare un blocco metallico trasformandolo progressivamente in un foglio di lamiera, e una temperatura sufficiente a rendere il materiale così malleabile da non spezzarsi durante l’operazione stessa, oppure alle fresatrici, la cui testa rotante deve poter forare, senza surriscaldarsi e deformare se stessa o il pezzo in lavorazione, anche i metalli più duri e tenaci.