Far parlare di sé! Più la concorrenza cresce, più sale il numero di aziende nel nostro settore, più ci troviamo a fare i conti con prodotti simili o direttamente equivalenti al nostro, più diventa importante, quando non addirittura vitale, occuparci di fare in modo che la clientela si ricordi di noi, parli dei nostri prodotti, riconosca il nostro nome in mezzo a mille altri.
Ed è tutto un gareggiare a far stampare nomi e loghi sui nostri sacchetti per la spesa, su dei semplici portachiavi, su penne e matite… qualsiasi evenienza sembra buona per mettere il nome e il simbolo della nostra attività davanti agli occhi di tutti, nella speranza di incuriosire qualcuno. E purtroppo, nel far questo, dimentichiamo una questione importantissima: che non ci serve , o quantomeno non ci basta, essere visti da “chiunque”.
Forse quest’affermazione può lasciarci perplessi, ne siamo consapevoli. L’idea diffusa, quella a cui tutti siamo abituati, è che sia meglio essere conosciuti da tutti, e che questo sia il modo migliore di trovare nuovi clienti a cui presentare la propria merce. Disgraziatamente questo non è sempre vero, e spesso oltre a ciò presenta costi sproporzionati ai risultati, anche nelle previsioni più rosee.
Spieghiamoci meglio. Da un lato può apparire logico e assolutamente evidente che, se quando ci conoscono in dieci chiuderemo quattro vendite, allora facendoci conoscere da cento chiuderemo quaranta vendite. Disgraziatamente, come molte cose decisamente evidenti, questa non tiene conto di un fattore importante: più allarghiamo il raggio della nostra comunicazione (a QUANTE persone parliamo) più includiamo nel nostro pubblico persone a cui di noi… non interessa niente. Nel frattempo, però, c’è qualcosa che aumenta all’unisono col gonfiarsi di tale raggio – e sono i costi da sostenere per comunicare a tutti.
Quindi è sbagliato parlare a più persone, espandere il proprio pubblico? No, ovviamente no: sarebbe un’affermazione assurda. Ma è sbagliato – o per essere precisi, è inefficiente – cercare di allargarlo indiscriminatamente. Costa sempre di più, ed è sempre più un urlare nel vuoto. Molto più intelligente è sforzarsi di mirare bene, e a bassi costi, la propria comunicazione, rendendola magari anche originale. Un esempio?
Anni fa, in Olanda, un’azienda che vendeva online giocattoli per cani lasciò nei parchi frequentati dai padroni di cani per farli giocare migliaia e migliaia di palline da tennis, proprio come quelle vecchie e rovinate che generalmente si tirano perché il cane ce le riporti. Ma su ciascuna delle proprie stampò il proprio sito web, il proprio nome, e lo slogan “La prossima volta, prova qualcosa di diverso”. Il meccanismo era semplice: il padrone tirava la propria palla da tennis, che finiva in mezzo all’erba e a quelle personalizzate dall’azienda. Il cane, prima o poi, finiva con il riconsegnare al padrone una di quelle nuove – colpendolo con un’idea originale (molto più di un sacchetto), nel momento appropriato (stava già giocando con il proprio cane), a modico costo (palline da tennis con poche righe di stampa) e dandogli un oggetto facile e simpatico anche da far vedere ad altri conoscenti con un cane.
Una vittoria su tutta la linea!