Sordità: scopriamo le sue cause

Sordi si può nascere, e sordi si può diventare. Sebbene la sordità sia ormai un problema spesso risolvibile con l’ausilio della tecnologia, che ci mette a disposizione strumenti tanto minuscoli da essere pressoché invisibili, rimane comunque un problema di salute che ci piace ancor meno di altri e ci spaventa un po’: è dunque saggio scoprire quali siano le sue cause, e quali di queste possiamo scongiurare con semplicità, riducendo il rischio di dovere un giorno fare i conti con un abbassamento più o meno grave e improvviso del nostro udito.

Partiamo da una delle cause più facili da immaginare, eppure così diffusa e frequente: l’ascolto di musica a livelli eccessivi. Lo stress continuo sui timpani li porta a indebolirsi, e quindi a funzionare meno bene, o addirittura a danneggiarsi irrimediabilmente, il che porta alla totale sordità. Oltre ad essere indicato dal buonsenso, e anche dimostrato da precisi studi scientifici, perfino l’esperienza dei musicisti che suonano ai concerti, con gli amplificatori vicinissimi alle orecchie, ci dimostra l’incidenza di questo rischio: un caso su tutti è quello di Eric Clapton.

Un rischio simile lo corrono gli attori, soprattutto quelli che recitano in film d’azione o di guerra, dove i rumori assordanti degli spari o delle esplosioni sono all’ordine del giorno: nonostante l’uso massiccio di effetti speciali in post-produzione, questo rimane un serio rischio professionale. È particolarmente celebre il caso di Ronald Reagan, che in gioventù era stato attore; in età avanzata ebbe problemi di udito considerevoli, che attribuiva a un incidente di scena nel quale era stato sparato un colpo troppo vicino alle sue orecchie.

Per quanto riguarda invece le cause direttamente organiche, la sordità – anche solo temporanea, spesso – può derivare anche da malattie nei bambini, o perfino dall’avvento della pubertà, o da un banale accumulo di catarro. Nei bambini appena nati si verificano sia casi di sordità congenita, che legate a infezioni da citomegalovirus o da toxoplasmosi; è un fattore di rischio anche l’ittero che talvolta compare nei bambini nati prematuri. Sul fronte opposto invece, per quanto riguarda le persone anziane, la perdita di udito progressiva è assolutamente normale, e fa parte sia del processo di invecchiamento che dei normali effetti di tutti gli stress subiti dall’orecchio negli anni.