Il settore secondario: in cosa consiste l’industria

Le attività economiche sono canonicamente suddivise in tre settori principali: il settore primario, quello secondario e il terziario. In questo articolo ci concentreremo sul settore secondario, precisamente quello industriale, che prevede la realizzazione di componenti ed elementi poi da assemblare, al fine di realizzare prodotti finiti.

Oltre alle grandi industrie, infatti, esistono una serie di filiere complementari, come quelle che si dedicano all’assemblaggio finale. Cliccando su www.ar-assemblaggio.com scoprirai come opera una seria azienda del settore e come vengono realizzati i prodotti di uso più o meno comune che servono a svolgere tutto gli aspetti della vita quotidiana.

Come viene suddivisa l’attività industriale

L’attività industriale si suddivide principalmente in base al tipo di materia prima che viene trattata.
Distinguiamo quindi l’industria pesante, o di base, quella leggera, o manifatturiera e quella legata alle nuove attività innovative.
Immagina che il 20% della popolazione mondiale è impiegato in questo settore, che riveste un ruolo cardine a livello mondiale.

Negli ultimi anni il settore industriale dei paesi più avanzati ha conosciuto notevoli margini di sviluppo, grazie all’uso sempre più massiccio della robotica, all’inserimento dell’intelligenza artificiale e alla dislocazione del lavoro, che porta una riduzione dei costi e una maggiore mole di produzione.

L’industria pesante

Partiamo con l’industria di base, che si occupa di trasformare le materie prime in prodotti semilavorati o anche intermedi, che necessitano successivamente di ulteriori stadi di trasformazione per diventare ciò a cui sono destinati dall’inizio.
In questo settore rientra l’industria siderurgica, che genera manufatti in ferro e in lega, che verranno poi perfezionati dall’industria navale, aerospaziale, meccanica o automotiva.

Citiamo poi l’industria chimica, che è alla base di tutti gli altri comparti, in quanto elementi come enzimi, catalizzatori, additivi, sostanze farmaceutiche o legate alla cosmetica, fertilizzanti ed esplosivi sono poi usati dagli altri settori industriali per portare a compimento il proprio lavoro.
I più grandi produttori chimici si trovano in Cina, negli Stati Uniti, in Italia, in Germania, in India e in Brasile, solo per citarne alcuni.

L’industria di base prosegue con quella meccanica, che lavora metalli per la produzione di componenti dedicati ai mezzi di trasporto, alle vetture, agli elettrodomestici, alle macchine industriali e molto altro ancora.

L’industria leggera

L’industria manifatturiera è quella che immette sul mercato prodotti finiti, dopo aver lavorato manufatti intermedi provenienti dall’industria di base.
Parliamo in questo caso dell’agroalimentare, del tessile, dei mobili, della cosmetica e della farmaceutica.
Per quanto concerne il tessile, questa è una delle produzioni più diffuse soprattutto in Asia, dove la manodopera ha un costo decisamente basso e non è richiesta una tecnologia troppo avanzata.

Le industrie innovative

Il mondo dell’industria innovativa è in forte sviluppo, poiché le tecnologie moderne sono sempre più avanzate e consentono di raggiungere traguardi prima impensabili, soprattutto grazie all’automazione della forza lavoro.
In questo quadro inseriamo l’industria aerospaziale, sempre un passo avanti alle altre per ottenere i maggiori standard di sicurezza, che ha i propri focus principali in Cina, negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei, tra i quali figura anche l’Italia.

Si colloca nel mondo dell’innovazione anche l’industria meccanica, volta alla creazione di sistemi utili per il consumo individuale e collettivo, con un alto grado di digitalizzazione e con largo impiego dell’intelligenza artificiale.
Molto moderna e in via di sviluppo è anche l’industria legata all’informatica e alla telecomunicazione, un settore strategico per tutti gli altri, in grado di creare connessioni importanti.
Anche in questo caso Stati Uniti e Cina sono in pole position per le migliori idee e tecnologie.

Tutte le industrie che abbiamo citato differiscono per dimensione e capacità produttiva e per questo si dividono in: piccole, medie, medio-grandi e grandi industrie, da non confondere con l’artigianato che comprende singole persone e aziende, non un comparto.