La pesca è un’attività che nel corso dei secoli l’uomo ha praticato per necessità e per il suo sostentamento. Solo con il tempo è diventata un passatempo e un divertimento ed anche la sua rappresentazione nel mondo dell’arte e della letteratura ha seguito questa evoluzione. Si trovano tracce della pesca già nelle incisioni rupestri e nell’antichità ed anche nel medioevo il significato di rappresentare scene di pesca era legato alla simbologia religiosa e al senso della vita oltre la morte.
La pesca nella letteratura e nell’arte
Popoli come gli Etruschi e gli Egizi ad esempio affrescavano le tombe con scene della vita quotidiana ed erano soliti porre accanto al defunto degli oggetti che ricordassero le sue attività. Era un modo per non spezzare quel filo che legava la vita terrena al mondo dell’aldilà. E proprio in alcune tombe egizie furono rinvenuti resti di pesci risalenti ad un’epoca compresa tra il 2660 e il 2200 A.C. mentre in una etrusca sono stati scoperti affreschi con scene di pesca e di caccia. Per molti secoli gli uomini hanno riprodotto queste raffigurazioni fino poi a riproporre il tema caccia e pesca anche nella letteratura.
Negli scritti di uno dei più grandi poeti medievali, Chretien de Troyes, si evince come l’arte nobile fosse la caccia, praticata da uomini illustri e importanti mentre la pesca era ancora considerata un’attività di sostentamento. Furono poi nel basso Medioevo autori come Petrarca, Dante e Boccaccio a trasformare in un modo diverso la pesca. La accostarono sia al realismo dato dal lavoro dei pescatori sia a una dimensione simbolica religiosa. E a questo proposito ricordiamo come la pesca sia stata protagonista anche dell’opera degli Apostoli e di Cristo.
Ma furono anche altri noti personaggi della cultura medievale ad occuparsi di pesca, come Tasso, Ariosto, Pulci e tanti altri. Facendo un salto in avanti nei secoli non possiamo non citare I Malavoglia di Giovanni Verga in cui compare la famosa barca di padron N’toni. Tutto il romanzo è incentrato sull’attività di pesca della famiglia siciliana e delle traversie, delle rivalità e delle lotte con altri pescatori. Ma di pesca si continuano a produrre tele e dipinti anche lungo tutti il XVIII e il XIX secolo.
Per approfondire l’argomento è molto bella ed esaustiva la collana curata da Paolo Pasini e Angela Donati, Pesca e pescatori. Si suddivide in tre volumi: Pesca e pescatori nell’antichità, La pesca tra realtà e simbolo e Pesca e pescatori dal tardo Medioevo all’età moderna. Per fare un salto alla pesca odierna invece puoi visitare il sito Pesca Sport San Polo.