Il benessere animale dei bovini da latte in Italia è un tema al centro del dibattito sia dentro che fuori la filiera lattiero casearia. Rappresenta infatti un fattore sempre più importante per l’opinione pubblica. Secondo una ricerca presentata al Dairy Summit 2019 oltre la metà dei consumatori italiani vorrebbe trovare nell’etichetta dei latticiniinformazioni relative al benessere animale nell'allevamento delle mucche da latte. Un sondaggio Eurobarometroha rilevato inoltre che il 43% dei consumatori italiani sarebbe già disposto a pagare di più per prodotti più rispettosi del benessere dei bovini.
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Già oggi esiste una normativa nazionale ed Europea sul benessere animale dei bovini (e delle altre specie d’allevamento). Secondo l’ultima relazione resa nota dal Ministero della Salute, solo nel 5% delle oltre 5 mila stalle controllate nel 2017 sono state riscontrate non conformità. (Di cui appena 50 riferibili alla categoria più grave).
Investire per migliorare gli standard attuali è comunque una scelta che conviene a tutti. A partire dagli stessi allevatori. È provato infatti che accorgimenti in grado di migliorare i livelli di animal welfare delle vacche da latte aumentano sia la quantità che la qualità della produzione. (E quindi la sostenibilità economica dell’intera filiera).
Tra le innovazioni già diffuse in molti allevamenti possiamo citare ad esempio:
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Mira appunto ad un miglioramento degli standard di benessere animale di bovini, suini, polli italiani il progetto ClassyFarm. Si tratta di un sistema integrato di classificazione delle aziende, esteso lungo tutta la filiera e condiviso tra le varie autorità competenti. Il suo obiettivo è l’aumento del livello di qualità e sicurezza alimentare dei prodotti agroalimentari Made in Italy.
Si tratta di un modello unico nel suo genere a livello europeo e internazionale che sta riscuotendo un forte interesse nel settore. Un progetto voluto e finanziato dal Ministero della salute - Direzione sanità animale e realizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lombardia ed Emilia Romagna con la collaborazione dell’Università di Parma.
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Il progetto ClassyFarm prevede la definizione di linee guida e metodi di valutazione univoci per il benessere animale dei bovini e delle altre principali tipologie di allevamenti. In ciascuna area di valutazione vengono definiti livelli ottimali, sufficienti o insufficienti in modo da poter valutare l’allevamento oggettivamente e nel suo complesso. Nonché indicare gli interventi necessari a migliorarlo.
Per le bovine da latte sono prese in considerazione oltre 60 parametri tra cui:
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I principali obiettivi per il prossimo futuro degli allevamenti della filiera lattiero casearia sono riferiti a tre fronti. Da una parte c’è l’adeguamento alla normativa in continua evoluzione (ad esempio quella sul benessere animale dei bovini). Dall’altra la necessità di garantire la sostenibilità economica delle aziende agricole con un equo reddito per gli allevatori. Dall’altra ancora rispondere alle esigenze di consumatori sempre più attenti agli aspetti etici della produzione alimentare.
Il raggiungimento di questi obiettivi è sempre più legato ad un approccio cosiddetto One Health (letteralmente: “una salute”). Salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. Tre fattori di cui si comprende sempre più lo stretto legame. La salute umana è legata al livello di benessere degli animali e al rispetto dell’ambiente, che non può prescindere dal riconoscimento dei progressi fatti dagli allevatori. E così la sostenibilità economica delle aziende non può prescindere dal benessere degli animali e dalla risposta alle istanze dei consumatori.
È sempre più vero insomma che il benessere animale, bovino e non solo, conviene a tutti.